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Questa è la richiesta da parte della FLC CGIL Roma Centro Ovest Litoranea e della CISL Università Provinciale di Roma contenuta in un esposto alla Procura della Repubblica affinché si possa valutare se nei fatti e nei comportamenti della Direzione dell’Accademia di Danza, si possano ravvisare una o più ipotesi di reato.

Nell’esposto le OO.SS. fanno presente al magistrato che a far data dal mese di aprile 2012 sono emerse delle anomalie nell’ambito della gestione organizzativa, didattica e soprattutto amministrativa poste in essere da parte del Direttore pro tempore dell’Accademia Nazionale di Danza, Margherita Parrilla, la quale si è attivata, senza l’ottenimento delle precipue autorizzazioni degli organi dell’Istituzione e ministeriali, per l’organizzazione “del triennio tecnico compositivo” presso il Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” di Avellino.

Le OO.SS. in questione continuano denunciando inoltre che l’organizzazione del menzionato Triennio da parte dell’Accademia Nazionale di Danza è avvenuta non solo senza le necessarie deliberazioni da parte degli Organi incaricati del potere di vigilanza e ratifica, ma, addirittura, in contrasto rispetto alle decisioni assunte in sede al CNAM (Consiglio Nazionale Artistico Musicale).

In particolare il CNAM, investito del parere sulla proposta di organizzazione “del triennio tecnico compositivo” presso il Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” di Avellino da parte dell’Accademia Nazionale di Danza, con deliberazione contenuta nel verbale n. 53 del 6 giugno 2012 haespresso parere negativo in merito.

Inoltre il CNAM, nel corso dell’assemblea del successivo 15 novembre 2012, ha rilevato (e cristallizzato nel verbale n. 56) incongruenze nella documentazione presentata a sostegno della richiesta da parte dell’Accademia Nazionale di Danza ribadendo, anche per gravi vizi di forma, il proprio diniego alla richiesta di autorizzazione.

Ciò nonostante, il Direttore Margherita Parrilla ha inteso procedere all’emanazione dei bandi di concorso per l’accesso al triennio di Avellino, così rischiando di esporre l’Erario a un danno di natura finanziaria, e soprattutto i potenziali iscritti al concreto rischio di dover partecipare a un percorso didattico “giuridicamente inesistente”.

Si segnala infine la non conformità seguita dai vertici dell’Accademia Nazionale di Danza nelle procedure di assunzioni e dall’anomalo conferimento degli incarichi di collaborazione, avvenuto senza il doveroso rispetto di quanto sancito dall’art. 7, comma 6, del DLgs 165/2001.