Il 19 novembre si è svolta l’assemblea della FLC CGIL rivolta a tutti i lavoratori del Settore Ricerca. Un’assemblea partecipata durante la quale il segretario nazionale ricerca della FLC CGIL, Pino di Lullo, ha delineato il quadro delle politiche nazionali della ricerca entro il quale si rinnoverà il contratto Istruzione e Ricerca. Dall’analisi è emerso come le politiche per la ricerca contenute nel PNRR e nella legge di bilancio orientino la ricerca verso finalità applicative restringendo gli spazi per la ricerca di base e verso un sistema orientato a logiche privatistiche.

Si è parlato delle risorse necessarie per il rinnovo contrattuale e di quelle ad oggi stanziate, pari al 3,78% della massa salariale. Risorse insufficienti rispetto all’obiettivo di recuperare il potere di acquisto delle retribuzioni perso nel triennio 2019/2021 e per riformare l’ordinamento professionale. A marzo di quest’anno il Governo si era impegnato con le organizzazioni sindacali con il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” a stanziare risorse per le modifiche sull’ordinamento professionale e per interventi normativi sulla contrattazione integrativa. Pino di Lullo ha illustrato in dettaglio le proposte della FLC CGIL sulla revisione degli inquadramenti professionali dei ricercatori e tecnologi necessaria per una concreta valorizzazione delle professionalità del personale del settore ricerca e del personale tecnico e amministrativo. “Serve un passaggio di livello per tutto il personale amministrativo e tecnico. Una progressione minima che riteniamo – ha sottolineato Di Lullo – sia dovuta”.  

Si è parlato anche di smart working come nuova e stabile forma di organizzazione del lavoro per la quale devono essere riconosciuti gli stessi diritti, istituti contrattuali e parità di trattamento del lavoro in presenza.

I lavoratori hanno espresso particolare preoccupazione per la tenuta del contratto Inail ricerca all’interno del comparto “Istruzione e Ricerca”. Fabrizio Stocchi, responsabile del dipartimento nazionale ricerca FLC CGIL, ha sottolineato come l’inclusione del personale ex Ispesl nel comparto Istruzione e Ricerca nell’accordo quadro con l’Aran sottoscritto ad aprile scorso rappresenti un consolidamento di quel percorso che ha visto la FLC CGIL particolarmente impegnata per la tenuta del contratto del Settore Ricerca Inail nel comparto.

Per gli approfondimenti sul rinnovo del contratto in allegato le proposte della FLC CGIL e l’Accordo quadro sottoscritto con l’Aran.