La FLC CGIL di Roma e Lazio esprime ferma condanna per le modalità con le quali il Rettore Frati ha provveduto ad un primo sgombero dello stabile denominato “ex-Dopolavoro” o “Lucernario”.

Le modalità non consuete di costituire una Commissione per procedere “al recupero dello spazio occupato” sono aggravate dalla richiesta dello stesso Rettore di un eventuale intervento, all’interno della Città Universitaria, delle forze di polizia per procedere allo “sgombero forzato” dell’immobile.

I locali del “Lucernario” da diversi mesi sono autogestiti da studenti e studentesse che hanno promosso una serie di iniziative culturali e ricreative meritevoli di interesse che hanno coinvolto centinaia di studenti, esprimendo in questo modo l’esigenza, o meglio il bisogno, di avere spazi adeguati per lo studio e le attività formative anche extra-curriculari.

La FLC CGIL Roma Lazio esprime forte preoccupazione per l’eventualità di un intervento delle forze di polizia all’interno della Città Universitaria; ritiene viceversa condivisibile la posizione e le richieste provenienti dagli studenti: apertura di un confronto con i vertici di Sapienza finalizzato ad avere chiarimenti sulla destinazione d’uso dell’edificio “Lucernario” e sulla esigenza di individuare risorse e spazi autogestiti dagli studenti.

La FLC CGIL Roma Lazio ribadisce la necessità di dare una finalizzazione agli studentati previsti dai bandi ex L.338 (Via Palestro, SDO, ex Regina Elena), che preveda l’assegnazione dei posti alloggio agli idonei non beneficiari ed escluda un utilizzo per la Scuola Superiore di Studi Avanzati.

La FLC CGIL Roma Lazio, quindi, chiede al Rettore la revoca dell’atto di sgombero e l’apertura di un tavolo di confronto con gli studenti, che attualmente sono tornati a svolgere iniziative ed attività presso i locali del “Lucernario”, al fine di giungere ad una soluzione condivisa.

La FLC CGIL di Roma e Lazio