Mentre le soluzioni alternative che il Campidoglio dice di aver individuato per le ospiti di Lucha Y Siesta non sono state ancora formalizzate né comunicate, il 13 novembre, nuova deadline per il distacco delle utenze, è alle porte.
L’immobile, di proprietà ATAC e nell’insieme dei beni in vendita per il concordato, ospita da anni donne e famiglie vittime di violenza, offrendo da sempre servizi di assistenza e supporto per il contrasto alla violenza di genere. Il distacco di settembre, fermato dalla protesta di Lucha Y Siesta e dalle tante realtà associative e cittadine che si sono unite alla lotta, è slittato di due mesi. Due mesi trascorsi senza che dal Campidoglio arrivassero soluzioni concrete. A oggi, solo l’annuncio di un iter in corso, e di un progetto al vaglio della Commissione d’inchiesta sul femminicidio. Ma in due mesi lo sgombero non è stato revocato, le donne della casa non sono tra le “realtà del territorio” coinvolte nel progetto di ricollocazione, il confronto si è limitato a rinvii e promesse.

“Si dica chiaramente che si è pronti a rinunciare a un presidio fondamentale contro la violenza di genere, che non si vuol dare alcun sostegno né riconoscimento al reale ruolo svolto nella città, e fortemente radicato nel territorio, a supporto della più che carente rete di servizi pubblici contro la violenza di genere e a tutela delle vittime, di cui peraltro non esiste da parte del Comune alcun progetto di ampliamento. Ricordiamo sempre il rapporto: 23 sono in totale gli alloggi pubblici, e 14 i posti letto che Lucha y Siesta da sola mette a disposizione. Mentre un giorno ogni tre avviene un femminicidio. Per questo il 13 novembre, dal primo pomeriggio, insieme alla camera del lavoro territoriale e alle compagne e ai compagni delle federazioni, dal pubblico ai trasporti, saremo al presidio per difendere la Casa, pronti, come abbiamo fatto da subito, attraverso il sostegno al comitato cittadino, a mettere in campo ogni azione possibile per salvare Lucha y Siesta. Un dovere per chi lotta ogni giorno per i diritti di tutte e tutti, e lavora per un vero cambiamento culturale – e un concreto impegno delle istituzioni – contro l’indifferenza o l’indulgenza verso un crimine oggi più che mai in crescita”.

Così in una nota FP Cgil – FLC Cgil – FILT Cgil di Roma e del Lazio, la Camera del lavoro di Roma Sud Pomezia Castelli, CGIL di Roma e del Lazio.