Il Dlgs 75/2017, cosiddetta “Legge Madia”, all’art.20 aveva finalmente cercato di arginare il fenomeno del precariato nel Pubblico Impiego stabilendo che coloro che avevano i requisiti, potevano essere stabilizzati dalle Amministrazioni Pubbliche entro il 31 dicembre 2020, poi prorogato al 2021. Iniziava così negli Enti di Ricerca ed in particolare nel CNR, un lungo cammino per cercare di stabilizzare tutti coloro che ne avevano diritto; cammino che ancora non si è concluso perché al CNR rimangono ancora 395 precari. La Legge di Bilancio 178 del 2021, all’articolo 1 comma 541, ha previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro, a decorrere dall’anno 2021, da ripartire tra gli Enti Pubblici di Ricerca, che avrebbero dovuto essere impiegati esclusivamente per la stabilizzazione del personale precario. Invece con il Decreto Ministeriale 614 del 19 maggio 2021 pubblicato in GU il 22 luglio 2021, la Ministra Maria Cristina Messa, ha disatteso le aspettative destinando solo una parte dei fondi alle stabilizzazioni del personale precario; per il CNR si tratta di sole 51 assunzioni a fronte dei 395 precari ancora da assumere.

Ciò significa che 344 persone verranno licenziate.

Per anni il CNR e tutto il Paese hanno investito nella formazione e nel lavoro di questo personale, ed è inaccettabile che adesso dopo anni di precariato venga licenziato.

FLC CGIL, FIR CISL e UIL SCUOLA RUA del CNR, hanno indetto una giornata di mobilitazione, per protestare contro il DM del MUR con il quale la Ministra ha provveduto al riparto delle risorse stanziate per la stabilizzazione dei precari degli EPR. Il 28 luglio si svolgerà un’assemblea dalle ore 10 alle ore 13 al CNR, P.le A. Moro 7 e dalle ore 14 alle ore 18 al MUR, V.le Trastevere, 74.