Il Rettore dell’università di Tor Vergata non intende applicare l’accordo integrativo e blocca le risorse per il pagamento delle prestazioni legate ai servizi pomeridiani già effettuate da gennaio.

 I lavoratori di Tor Vergata riuniti in assemblea la scorsa settimana lo hanno duramente contestato e deciso iniziative di lotta in difesa dei loro diritti ed oggi hanno manifestato durante i test d’ingresso alla Facoltà di Medicina, spiegando agli studenti i motivi della protesta. Successivamente si sono incontrati con il Prorettore, il quale ha dichiarato che se mercoledì non sarà trovato l’accordo, potrebbe dimettersi. Aldilà delle decisioni cui perverrà il Prorettore, i lavoratori di Tor Vergata proseguiranno la loro iniziativa e domani 18 settembre, saranno davanti al Senato Accademico per chiederne il pronunciamento.

 All’INRAN invece, i lavoratori (256 ed altrettanti dipendenti precari) sono al terzo giorno di presidio davanti al Ministero dell’Agricoltura e domani replicheranno a partire dalle ore 14. Questi lavoratori sono stati oggetto delle attenzioni del “Governo dei tecnici”, il quale ha provveduto ad accorpare l’INRAN al CRA contro il parere dei lavoratori e del sindacato che in più occasioni ne ha sottolineato l’inutilità sul versante dei risparmi e la pericolosa perdita di eccellenze.

 Ma aldilà di questo accade che i “tecnici” si dimenticano di far passare, insieme alle competenze, anche i lavoratori INRAN all’interno del CRA e quindi, questi lavoratori non stanno percependo il proprio stipendio. Il CRA non li paga perché non li hanno conferiti, mentre l’INRAN non li paga perché è stato soppresso!

Questa è pura follia, o se volete, una operazione “tecnicamente riuscita”.