A due mesi dall’avvio dell’anno scolastico 2025/26, la Carta del docente – il bonus destinato alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti – non è ancora attiva. Un ritardo che rischia di protrarsi fino a gennaio o addirittura febbraio del 2026, suscitando forti proteste da parte della FLC CGIL, che definisce la decisione “gravissima e pretestuosa”.
Durante un recente question time in Parlamento, la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti ha spiegato che la Carta potrà essere erogata solo dopo l’individuazione della platea completa dei beneficiari, in seguito all’estensione della misura anche ai docenti precari con supplenza al 30 giugno, oltre che a quelli con incarico fino al 31 agosto e al personale educativo. Tuttavia, secondo la FLC CGIL, questa motivazione è del tutto ingiustificata.
Per il sindacato, rinviare a gennaio significa negare un diritto acquisito. I docenti hanno infatti già programmato le proprie attività di aggiornamento per l’anno in corso e si trovano ora impossibilitati a sostenere le spese necessarie, proprio a causa del ritardo nella distribuzione del bonus.
Una decisione incomprensibile e dannosa
La FLC CGIL sottolinea come sia del tutto irragionevole sostenere che il Ministero non conosca ancora la platea dei beneficiari. Il numero di docenti interessati, infatti, è già noto da tempo: si tratta di circa 180.000 lavoratori tra supplenti e personale educativo, comprendenti 30.000 posti non coperti dalle immissioni in ruolo, 130.000 cattedre di sostegno in deroga e 15.000 supplenze su organico di fatto.
“È assurdo che il MIM debba attendere gennaio per conoscere questi dati, quando li ha già a disposizione,” evidenzia il sindacato. Questo rinvio dimostra una scarsa attenzione verso il personale scolastico e un’ennesima prova dell’incapacità amministrativa di garantire in tempi rapidi anche i benefici più semplici.
La FLC CGIL chiede un intervento immediato
Per la federazione, posticipare l’erogazione della Carta Docente rappresenta un grave danno per migliaia di insegnanti ed educatori, oltre a evidenziare un preoccupante disinteresse verso la qualità della formazione professionale. “È inaccettabile che un diritto riconosciuto venga sospeso per motivi puramente burocratici,” afferma la FLC CGIL, chiedendo che il Ministero dell’Istruzione e del Merito attivi immediatamente la Carta Docente e consenta al personale di usufruirne senza ulteriori rinvii.
La misura, pur con un valore economico limitato, resta uno strumento fondamentale per sostenere la crescita professionale dei docenti italiani, e il suo ritardo – conclude la FLC CGIL – “è l’ennesima prova della poca considerazione che il Governo riserva al mondo della scuola”.
