Immissioni in ruolo e supplenze 2025/26: dati ufficiali confermano assunzioni ben al di sotto dei posti vacanti. A settembre già 200 mila contratti a tempo determinato

Studenti e famiglie non convinti dai percorsi di scuola secondaria proposti dal Governo

Martedì 7 ottobre, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Università e della Ricerca, si è svolto un incontro con le organizzazioni sindacali per fare il punto sull’avvio dell’anno scolastico 2025/26, sui percorsi di formazione abilitante per docenti e sui corsi di specializzazione per il sostegno previsti dal DL 71/2024.

Dall’informativa ministeriale emerge un quadro preoccupante: nonostante i concorsi banditi con cadenza serrata, il numero delle immissioni in ruolo resta drammaticamente inferiore ai posti vacanti. Solo nel mese di settembre si contano quasi 200 mila cattedre coperte da supplenze, segno di una precarietà strutturale che continua a caratterizzare il sistema scolastico italiano.

Per quanto riguarda i percorsi di formazione iniziale abilitanti, il Ministero dell’Università ha confermato che i corsi non attivati nell’a.a. 2024/25 saranno completati entro il 31 dicembre 2025, così da consentire ai docenti coinvolti la trasformazione del contratto a tempo indeterminato e lo svolgimento dell’anno di prova. Le università e le istituzioni AFAM potranno inoltre presentare nuove offerte formative per il 2025/26 entro il 24 ottobre, con l’avvio dei corsi previsto per gennaio 2026.

La FLC CGIL ha evidenziato criticità ormai croniche: tempi dei corsi non allineati all’anno scolastico, costi eccessivi e modalità di tirocinio non uniformi tra atenei tradizionali e università telematiche. Il sindacato ha chiesto ai due ministeri un intervento urgente per garantire equità e qualità della formazione, sottolineando l’esigenza di ridurre sensibilmente i costi di accesso.

Sul fronte delle assunzioni docenti, i numeri parlano chiaro: le immissioni in ruolo effettive sono state 29.685 su 48.504 posti autorizzati, a fronte di oltre 52.000 cattedre vacanti. Anche il sostegno registra dati allarmanti: più di 120 mila supplenze solo a settembre, con il 30% dei contratti rinnovati su richiesta delle famiglie.

La FLC CGIL ha ribadito la necessità di stabilizzare tutti i posti in organico di fatto e in deroga, chiedendo lo scorrimento completo delle graduatorie degli idonei, la proroga delle assunzioni da GPS sostegno di I fascia e l’avvio tempestivo dei percorsi abilitanti.

Per quanto riguarda i corsi abbreviati di specializzazione nel sostegno, i dati ministeriali indicano 5.929 corsi attivati per i titoli esteri e 13.137 corsi per i cosiddetti “triennalisti”. Tuttavia, secondo la FLC, la distribuzione dei posti è squilibrata: eccessiva concentrazione nella scuola secondaria di secondo grado e scarsa attenzione verso infanzia e primaria. Il sindacato chiede di riequilibrare l’offerta formativa in base al fabbisogno reale dei diversi ordini di scuola.

Anche per il personale ATA, la situazione resta delicata: a fronte di 10.348 posti autorizzati, le assunzioni effettive sono state 10.333, mentre restano da monitorare i dati sulle supplenze. La FLC CGIL ha denunciato casi di posti non assegnati nonostante la presenza di candidati idonei, sollecitando il Ministero a intervenire sugli uffici regionali per evitare che nessun posto vada perso.

Infine, il sindacato ha definito “gravissima” la mancata pubblicazione dei dati sulle supplenze ATA, ricordando che il settore conta oltre 60 mila lavoratori precari e che l’Italia è già oggetto di una procedura d’infrazione europea per abuso di contratti a termine. La FLC CGIL chiede trasparenza, responsabilità e interventi concreti per porre fine a una precarietà che, da anni, compromette la qualità della scuola pubblica.

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