La Flc Cgil di Roma e Lazio sostiene le ragioni della mobilitazione delle studentesse e degli studenti costretti  ad occupare la sede di Laziodisu per ottenere la convocazione del Consiglio di Amministrazione. La direzione di Laziodisu, così come comunicato nell’assemblea tenutasi giovedì 8 novembre presso lo studentato Cesare De Lollis, avrebbe dovuto ritirare la delibe
ra che prevedeva posti a pagamento.

Ricordiamo che la scelta scellerata di non mettere a disposizione i già insufficienti posti ma di riservarne una parte da affittare a prezzi di mercato era già stata contestata dagli studenti; malgrado l’impegno Laziodisu non ha ritenuto di dover procedere con la revoca di tale decisione.

Non è possibile continuare a prendere in giro gli studenti, anche se la presa in giro  sembra la cifra di questo governo regionale; la Presidente prende in giro i cittadini con le dimissioni farsa e la sua agenzia per il diritto allo studio non riesce a convocare il proprio C.d.A. per dare una risposta agli studenti.
Dai lavoratori sui  tetti agli studenti: è ora di dire basta a istituzioni che non si occupano dei diritti dei cittadini e della loro dignità.

Oggi parecchi studenti saranno costretti a lasciare gli studentati  pur avendo  diritto per la loro condizione socio-economica al posto; i tagli, da quelli statali e a quelli regionali, sul diritto allo studio hanno determinato l’enormità di una graduatoria con ben 1200 idonei che non avranno l’alloggio.

Bisogna che immediatamente venga convocato il CdA di Laziodisu  che deve:

  • Abrogare la delibera n. 19 del 11 Luglio sui posti a pagamento;
  • Chiarire la situazione dei posti alloggio universitari da quelli dimessi  a gli studentati da ristrutturare,
  • Deliberare su l’individuazione di posti letto per tutti gli studenti che ne hanno diritto;
  • Garantire l’erogazione di tutte le borse di studio per gli studenti beneficiari.

E’ ora di dire basta alla sistematica elusione dei diritti da quelli degli studenti a quelli dei lavoratori; ancora e sempre con più forza  bisogna affermare che solo con investimenti nei settori della Conoscenza e nel diritto allo studio si può uscire più velocemente da questa crisi di sistema.