La FLC CGIL ha chiesto con urgenza al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) di sbloccare l’invio dei fondi necessari per pagare i docenti che hanno svolto l’incarico di tutor e orientatore durante l’anno scolastico 2024/25. A oggi, infatti, nonostante l’attività sia stata regolarmente svolta, le scuole non hanno ancora ricevuto le risorse necessarie per liquidare i compensi.
Secondo quanto emerso, i fondi potranno essere trasferiti solo dopo che il decreto ministeriale n. 231/2024 – emanato il 15 novembre 2024, quindi quasi un anno fa – otterrà l’autorizzazione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Una situazione che la FLC CGIL definisce inaccettabile, considerando che oltre 260 milioni di euro (di cui 84 milioni dal MIM e 183 milioni da fondi europei) erano già stati stanziati per questa finalità.
Lentezze burocratiche e attese infinite
Il ritardo, legato alle lungaggini burocratiche e ai controlli degli organi competenti, sta penalizzando migliaia di docenti che, da mesi, attendono un compenso per un lavoro già svolto. Un’attività – quella di tutoraggio e orientamento – che ha richiesto impegno, competenze e tempo aggiuntivo rispetto all’orario ordinario.
La FLC CGIL sottolinea che, mentre si discute ancora del pagamento per l’anno passato, anche per l’anno scolastico 2025/26 si profilano le stesse difficoltà. Ad oggi, infatti, il MIM non ha ancora pubblicato il nuovo decreto di stanziamento, necessario per avviare le procedure di finanziamento alle scuole. Se i tempi dovessero essere gli stessi del passato, anche quest’anno gli insegnanti riceveranno i compensi con un ritardo ingiustificato.
Incertezza sui fondi e sui contratti di scuola
Un ulteriore problema riguarda la quantificazione dei compensi, che deve essere definita in sede di contrattazione di istituto. Tuttavia, senza conoscere quante risorse verranno effettivamente assegnate, le scuole non possono procedere con la distribuzione dei fondi né garantire un’equa retribuzione al personale coinvolto.
La FLC CGIL ribadisce la necessità di interventi tempestivi e concreti, affinché le scuole ricevano al più presto i fondi dovuti e i docenti possano finalmente percepire il compenso spettante. Dopo un anno di attesa, è indispensabile che il Ministero dia risposte chiare e rispetti gli impegni assunti verso chi ha contribuito, con professionalità, a realizzare le attività di tutoraggio e orientamento previste dal PNRR.
