La FLC CGIL ha scritto al Presidente e al Direttore Generale dell’INAF per chiedere un intervento deciso che sblocchi le certificazioni dei fondi per il personale di ruolo, fermate da anni dai revisori dei conti e sbloccare la trattativa integrativa. In caso contrario sarà mobilitazione!

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AL Presidente, Prof Marco Tavani
Al Direttore Generale, Dott. Gaetano Telesio
E pc al personale INAF

Oggetto: richiesta di confronto urgente

Gentile Presidente, gentile Direttore Generale

la FLC CGIL, preso atto della conclusione positiva del processo di stabilizzazione per i comma 1 e comma 2 legge Madia requisiti 2017 nel solco di quanto era stato congiuntamente concordato, ricorda l’impegno a condividere con le OO.SS i criteri sugli scorrimenti delle graduatorie dei concorsi.

Purtroppo dobbiamo evidenziare la situazione oramai insostenibile di ritardo delle applicazioni contrattuali per il personale di ricerca, tecnico ed amministrativo ribadendo i contenuti e le richieste più volte inoltrate a codesta amministrazione e ribadite anche nel comunicato di maggio 2021 (in allegato)-

Solo per fare un esempio: il 31 di dicembre 2021 è passato, e con il nuovo anno il personale ha perso un altro anno di effetti giuridici ed economici delle procedure art 15 , art 53, art 54 poiché’ non si è ancora dato luogo alla emissione e conclusione dei relativi bandi. A danno si somma danno….e questo si sta ripetendo purtroppo ciclicamente.

Non è più tollerabile che manchino in questo ente le certificazioni economiche dei fondi di più di 4 anni, che non sia certificato il fondo dell’ art 90 dal 2018, che non sia mai stato certificato il fondo per il conto terzi e venga di fatto negato il diritto alla contrattazione integrativa.

Chiediamo un intervento forte della Presidenza sull’ organo di revisione dei conti parallelamente alla attività costantemente svolta dalla direzione generete, che rappresenti la necessità oramai inderogabile di sbloccare questa situazione. Il personale deve essere una priorità assoluta.

Non è più tempo però di sole rassicurazioni servono atti concreti in tempi brevi altrimenti la FLC CGIL agirà formalmente nelle sedi opportune e dichiarerà lo stato di agitazione come primo passo di un cammino di mobilitazione che il personale invoca a gran voce, cosa paradossale in un ente in cui si ha una dichiarata sostanziale convergenza politica sulle azioni da compiere.

Nella certezza che la risoluzione delle problematiche esposte gli obiettivi comuni non siano venuti meno restiamo in attesa di una pronta risposta e di una convocazione del tavolo di trattativa.