Un intervento straordinario, ma servono risorse stabili
Per l’anno accademico 2025/2026, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato 15 milioni di euro a sostegno delle borse di dottorato nelle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). Si tratta di un finanziamento una tantum, che secondo la FLC CGIL deve diventare un fondo strutturale per garantire continuità a questo percorso di alta formazione.
Dall’attivazione dei corsi alle regole di accreditamento
Come noto, dall’a.a. 2024/2025 le istituzioni AFAM hanno avviato i primi corsi di dottorato di ricerca, grazie a una serie di provvedimenti:
- DM 470/2024 – definisce le modalità di accreditamento dei corsi;
- DM 544/2024 – stabilisce l’importo annuo della borsa di studio;
- DM 629 e 630/2024 – regolano la ripartizione delle risorse PNRR destinate ai dottorati;
- DM 778/2024 – introduce le Linee guida per l’accreditamento;
- DM 1935/2024 – assegna ulteriori 2,25 milioni di euro per coprire i costi di funzionamento e le borse.
Il MUR, accogliendo le richieste della FLC CGIL, ha inoltre creato una pagina dedicata per la consultazione dei bandi pubblicati dalle singole istituzioni.
Un settore ormai parte integrante dell’istruzione terziaria
Nonostante procedure complesse e, in alcuni casi, un approccio “fai da te” delle istituzioni, l’introduzione del dottorato in AFAM segna un passo storico:
- tutte le istituzioni hanno ottenuto l’accreditamento;
- il dottorato diventa un percorso ordinario, con pari dignità rispetto agli altri ambiti dell’istruzione terziaria;
- la ricerca entra a pieno titolo tra le mission istituzionali.
Il nuovo DM 478/2025 e la ripartizione dei fondi
Il recente decreto ministeriale n. 478 del 23 luglio 2025 stabilisce i criteri per la distribuzione dei fondi alle istituzioni AFAM statali.
Poiché per il ciclo 2025/2026 non saranno disponibili risorse PNRR, il Governo ha previsto – tramite il disegno di legge di assestamento 2025 – un incremento del fondo di funzionamento di oltre 17,5 milioni di euro, di cui 15 milioni destinati ai dottorati.
Il riparto avviene così:
- Quota fissa di 60.000 € per ogni istituzione con almeno un corso accreditato (anche in forma associata);
- Ripartizione proporzionale del restante importo in base al numero di borse attivate nell’a.a. 2024/2025 e confermate nel 2025/2026, con coefficiente di ponderazione 1,1 per i corsi di interesse nazionale.
Le somme sono destinate in particolare a coprire i costi delle borse di studio e a sostenere gli oneri di gestione dei corsi accreditati.
L’appello della FLC CGIL
Per il sindacato non è più rinviabile l’istituzione di un fondo stabile dedicato alle borse post-diploma accademico, che sia aggiuntivo rispetto all’attuale fondo di funzionamento. Solo così sarà possibile garantire una programmazione a lungo termine e valorizzare davvero la ricerca nel settore AFAM.