Care compagne e cari compagni,

anche quest’anno vorrei rivolgere a tutte e tutti voi, a nome mio e di tutta la FLC CGIL Roma e Lazio, i più sentiti auguri di buone feste.
Nel farlo, colgo l’occasione per riflettere sui principali avvenimenti dell’anno che sta per terminare.

Il 2022 è stato intenso e complicato, sotto molti punti di vista.

È stato, per noi, l’anno dell’elezione delle nuove RSU, una corsa in cui, grazie a voi, ci siamo confermati primo sindacato nei settori della Conoscenza.
È stato l’anno delle “riaperture”, che hanno permesso di riprendere in presenza la maggior parte delle attività dopo due anni di chiusure imposte dalla pandemia da Covid19.
La FLC si è spesa molto per tutelare la salute di lavoratrici e lavoratori di Scuola, Università, Ricerca e AFAM, di studentesse e studenti. Perché questo è il nostro ruolo: proteggere i diritti di chi vive i luoghi del Sapere, e tra i diritti, quello alla salute è tra i più importanti.

Il 2022, poi, è stato l’anno dell’inizio della guerra che la Federazione russa ha voluto scatenare contro l’Ucraina. La CGIL ha condannato da subito e con forza l’invasione russa, distinguendo nettamente l’aggressore dall’aggredito.
Oltre alle migliaia di vittime innocenti, in pochi mesi questo conflitto ha provocato effetti a catena in tutto il mondo. Anche qui in Italia, nel cuore di un’Europa che si credeva immune da qualsiasi conflitto e pronta alla ripartenza del post-pandemia, siamo oggi costretti a fare i conti con la crisi economica provocata dalla guerra.

A questa grave crisi la CGIL ha risposto partecipando (insieme ad altre centinaia di organizzazioni) alla costruzione della piattaforma Europe for Peace, grazie alla quale è stato possibile riportare in piazza il grande movimento pacifista che, da troppi anni, non faceva sentire la sua voce nel nostro Paese. Con le manifestazioni di marzo e ottobre, una marea umana ha chiesto e continua a chiedere l’immediato cessate il fuoco, l’apertura di negoziati tra le parti in conflitto tramite una conferenza di pace internazionale e lo smantellamento degli arsenali nucleari dei Paesi che, a oggi, ne sono dotati.
Non accettiamo il rischio di un conflitto nucleare: il futuro che immaginiamo per l’umanità e per il pianeta è ben diverso.

Proprio in virtù del futuro che vogliamo, nel 2022 il nostro rapporto con i gruppi di giovani attiviste e attivisti e le organizzazioni studentesche è rimasto ben saldo.

Anche quest’anno eravamo presenti ai Global Strikes dei Fridays for Future per chiedere alle classi politiche di affrontare davvero – e non solo a parole, come avvenuto alla Cop27 di Sharm El-Sheikh, alla quale la CGIL non ha voluto partecipare, cogliendo l’occasione per rinnovare l’appello per la ricerca della verità per Giulio Regeni e invocando il rispetto dei diritti umani in tutto l’Egitto – il cambiamento climatico.
Con le organizzazioni studentesche, poi, siamo fianco a fianco nelle scuole e nelle Università. Insieme siamo impegnati per il miglioramento dell’edilizia scolastica e universitaria nel nostro territorio; con loro ci confrontiamo nell’ambito della gestione dei fondi PNRR nelle Scuole; li sosteniamo nelle mobilitazioni.

Rivendichiamo quindi con forza il lavoro condotto fino ad ora insieme a una generazione duramente colpita dalla pandemia e che vede su di sé tutto il peso di un futuro compromesso da crisi climatica, sociale, economica. Un lavoro che non può che proseguire nel 2023.

Il 2022, infine, è stato l’anno delle elezioni politiche e della conseguente affermazione della destra. Sin da subito, questo esecutivo si è contraddistinto in senso negativo anche solo sulla denominazione dei dicasteri, come quello dell’“Istruzione e del Merito”.
Un’ulteriore prova negativa, poi, è stata l’approvazione della Legge di Bilancio 2023, con la quale il nuovo governo prosegue sulla strada tracciata da quelli (di tutti i colori) che lo hanno preceduto, togliendo fondi a istruzione e sanità pubbliche.

Come ha detto il Segretario generale della CGIL Maurizio Landini, con questa manovra “le Regioni saranno costrette a scegliere tra il taglio dei servizi e l’aumento delle tasse sui cittadini per mantenere quegli stessi servizi”. Uno scenario preoccupante che, unito all’intenzione dell’esecutivo di procedere verso l’autonomia differenziata, non può che prospettare l’aumento del divario tra territori.

A queste misure abbiamo risposto con lo Sciopero generale confederale regionale del 16 dicembre scorso e, da mesi, siamo impegnati nella mobilitazione contro l’autonomia differenziata insieme al Tavolo NO AD per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti – composto da comitati, associazioni, sindacati, rappresentanti di partiti e parlamentari.

Nessuna delle lotte citate fino ad ora si è conclusa e altre sono pronte a bussare alla nostra porta.
Noi ci faremo trovare pronte e pronti, forti del sostegno di iscritte e iscritti che ci hanno affidato un compito ben preciso: la costruzione di un mondo più giusto, un mondo di pace e uguaglianza.
Tutte le nostre forze saranno impiegate per realizzare questo progetto. E lo faremo insieme a voi.


Alessandro Tatarella,
Segretario generale FLC CGIL Roma e Lazio