Si è svolta oggi una partecipata assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori del Policlinico Umberto I, durante l’assemblea, indetta per denunciare l’assenza di qualunque relazione sindacale, i partecipanti hanno deciso di recarsi in corteo presso la Direzione Generale.
Lo scopo era di descrivere ai vertici dell’azienda lo stato intollerabile del confronto, infatti in questi mesi non abbiamo avuto nessuna risposta sui tanti temi che abbiamo posto:
• Confronto sull’emergenza COVID e sulle indennità
• Erogazione pasti nel periodo di chiusura della mensa aziendale
• Riapertura e riorganizzazione dei servizi e relativi orari di lavoro
• Ferie estive
• Contratto Integrativo
• Accordo su residui del fondo contrattuale
Per non smentirsi il Direttore Generale non si è nemmeno preoccupato di chiedere cosa volessero i lavoratori. Prosegue quindi questo atteggiamento autoritario, autoreferenziale e offensivo della dignità dei lavoratori.
La FLC non intende più chiederlo il rispetto dovuto ma lo pretende in forza del grande impegno che da sempre le colleghe e i colleghi del Policlinico mettono nel proprio lavoro, i tanti attestati del grande lavoro compiuto in questi mesi di emergenza sanitaria meritano molto di più di parole vuote e inutili a cui non seguono fatti concreti.
Che rispetto c’è nel decidere senza alcun confronto a chi erogare, per esempio, il “premio regionale” COVID? C’è l’arroganza della prepotenza e il disprezzo del confronto.
Dietro questo si nascondono, forse, i soliti accordi, sempre poco trasparenti e sempre più irrispettosi del lavoro e dell’impegno dei più.
Non ci stiamo e vogliamo anche che i vertici dell’Ateneo si assumano la responsabilità del perdurare di uno stato di cose non più sostenibile.
Se non si cambia passo, da subito, la mobilitazione non si fermerà e sarà inevitabile lo sciopero.