Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha illustrato alle organizzazioni sindacali i contenuti del nuovo Concorso PNRR 3, previsto entro dicembre 2025 e finalizzato all’assunzione di circa 58.000 insegnanti tra posto comune e sostegno, dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado.
Sono previsti 30.759 posti per la scuola secondaria e 27.376 per infanzia e primaria. Potranno partecipare i docenti già in possesso dei titoli abilitanti o della specializzazione sul sostegno, ma anche coloro che stanno frequentando percorsi abilitanti o corsi di specializzazione, purché conseguano il titolo entro il 31 gennaio 2026.
Requisiti e modalità di partecipazione
Per la secondaria potranno accedere anche gli insegnanti con almeno tre anni di servizio svolti nelle scuole statali negli ultimi cinque anni, anche senza titolo abilitante. Sono inoltre ammessi con riserva i candidati con titoli esteri in attesa di riconoscimento.
Il concorso prevede:
- prova scritta computer based, con quesiti su competenze digitali e inglese;
- prova orale, comprensiva di eventuale parte pratica.
Per superare ciascuna prova servirà almeno 70/100. I titoli accademici, scientifici e professionali potranno valere fino a 50 punti.
Ogni candidato potrà presentare domanda in una sola regione e per una sola classe di concorso (distintamente per primo e secondo grado e per i posti di sostegno). Le istanze resteranno aperte solo 20 giorni, probabilmente dalla metà di ottobre.
Le critiche della FLC CGIL
Secondo la FLC CGIL, questa nuova procedura rischia di peggiorare la situazione della precarietà. Viene infatti denunciato che i bandi siano pubblicati “a raffica” senza tenere conto degli idonei già presenti nelle graduatorie – dai concorsi 2020 fino agli ultimi PNRR – che attendono ancora l’assunzione.
Il sindacato evidenzia inoltre:
- la mancanza di dati chiari sulle immissioni in ruolo 2025/26 e sulla distribuzione territoriale dei posti;
- una tempistica ristretta per la presentazione delle domande, che non garantisce un’adeguata assistenza ai candidati;
- l’assenza di apertura verso i docenti che stanno frequentando il X ciclo del TFA sostegno.
La FLC CGIL ribadisce quindi la propria posizione: serve una programmazione seria delle assunzioni, evitando nuovi concorsi che rischiano di allungare i tempi di stabilizzazione dei precari già idonei.