La FLC CGIL da diversi mesi sta sollecitando i due ministeri coinvolti nell’avvio dei corsi abilitanti a fornire indicazioni tempestive e chiare sui vari aspetti che riguardano l’avvio e la gestione dei percorsi. I gravi ritardi con cui le università sono state autorizzate a dare inizio alla formazione ha determinato la concentrazione di attività formative e tirocinio nella fase finale dell’anno scolastico, quando più intenso è l’impegno a scuola.
In questo contesto di oggettiva difficoltà le Università coinvolte nell’erogazione dei corsi hanno messo in atto scelte difformi sulle modalità di assolvimento del tirocinio diretto: alcuni atenei telematici, come ad esempio E-campus, assimilano le ore di supplenza a scuola al tirocinio, mentre altre università distinguono attività lavorativa e tirocinio con il tutor. Questo crea chiaramente forti disparità tra chi frequenta i corsi in istituzioni universitarie e AFAM differenti.
Come FLC CGIL abbiamo scritto al Ministero del’Istruzione e al Ministero dell’Università e Ricerca, ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Parimenti abbiamo chiesto interventi tesi a favorire la frequenza di attività didattiche e tirocinio da parte dei corsisti che stanno lavorando a scuola e indicazioni precise sui tempi di conclusione dei corsi.
Già è stato grave il ritardo nell’avvio delle procedure dell’anno accademico 2024/25, ma il fatto che a studenti e lavoratori che frequentano i corsi non vengano fornite indicazioni chiare è veramente inammissibile. I costi di questa formazione sono molto alti e scaricati totalmente sui corsisti, l’obiettivo per cui la riforma del reclutamento del PNRR li prevede è quello di garantire una formazione di qualità per tutti i futuri docenti della scuola italiana, ma questo è impossibile se la formazione si trasforma in un mercato dei titoli e il processo manca di una cabina di regia che guidi e governi questo processo.
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Roma, 10 aprile 2025
Alla Dott.ssa Carmela Palumbo
Capo Dipartimento per il Sistema educativo
di Istruzione e formazione
Ministero Istruzione e Merito
Al Dott. Gianluca Cerracchio Direttore generale degli ordinamenti
della formazione superiore e del diritto allo studio
Ministero Università e Ricerca
Oggetto: Richiesta di chiarimento sul tirocinio diretto nell’ambito dei Percorsi universitari e accademici abilitanti di formazione iniziale del personale docente delle scuole secondarie di primo e secondo grado
Sono stati segnalati alla scrivente Organizzazione Sindacale diversi dubbi circa la corretta interpretazione della procedure di assolvimento del tirocinio diretto nell’ambito dei percorsi di formazione in ingresso abilitanti disciplinati dal dlgs.vo 13 aprile 2017 n. 59 e dal D.P.C.M. 4 agosto 2023.
In particolare i quesiti investono le corrette modalità di assolvimento del tirocinio diretto, laddove alcuni atenei, tra cui E-campus, citano nelle FAQ relative al tirocinio diretto la nota congiunta MIM MUR n. 7845 del 28/06/2024 e 9833 dell’1/07/2024 affermando che:
“nel caso di uno studente che avesse un incarico di supplenza nella stessa scuola nella quale svolge il tirocinio diretto nulla osta il fatto che il tutor scolastico abilitato possa convalidare le ore di supplenza tra quelle previste per tirocinio.”
La nota congiunta MIM-MUR afferma però una cosa diversa, ovvero che “Non sembrano sussistere […] motivi ostativi al riconoscimento delle attività didattiche documentate svolte dagli aspiranti docenti nel corso delle supplenze nell’ambito del tirocinio, fermo restando quanto previsto all’allegato B del D.P.C.M.”
Tanto che nella nota vengono elencate a titolo esemplificativo una serie di attività che possono essere ricomprese nell’ambito del tirocinio diretto, tra cui corsi di recupero, progetti PNRR, etc., senza affermare in nessun passaggio che vi sia possibilità di riconoscere come tirocinio diretto l’attività lavorativa remunerata nell’ambito del rapporto di lavoro del docente in servizio in classe in assenza di quelle caratteristiche di affiancamento e collaborazione con il tutor richiamate dal DPCM.
Il fatto che alcuni atenei consentano un riconoscimento tout-court del servizio nell’ambito del tirocinio, a fronte di tantissimi altri che lo delimitano correttamente a quanto previsto dalla normativa vigente e dal DPCM, può creare disparità tra i corsisti.
LA FLC CGIL chiede quindi alle amministrazioni coinvolte un chiarimento teso a garantire equità di condizioni di assolvimento delle attività previste nei percorsi abilitanti in tutte le Università e istituzioni AFAM.
La Segretaria nazionale FLC CGIL
Manuela Calza