Dopo la richiesta a gran voce da parte di tantissimi colleghi, ieri 26 maggio 2020 finalmente il Senato Accademico di Sapienza ha approvato una mozione con cui di fatto il più grande ateneo italiano si impegna a sostenere di fronte al MUR e alla CRUI le rivendicazioni che dottorandi, assegnisti, borsisti di ricerca, collaboratori e ricercatori precari portano avanti da mesi nei confronti del Governo. 

In particolare, nel dispositivo approvato ieri, si fa esplicitamente riferimento alla necessità di una proroga retribuita garantita di tutti i cicli di dottorato, tutti gli assegnisti/borsisti e collaboratori di ricerca che hanno subito un forte danno alle proprie attività a causa dell’emergenza in atto; si richiede la proroga dei termini e delle scadenze dei bandi di concorso che prevedono il titolo post-laurea come condizione di accesso al bando o di valutazione; inoltre, si chiede anche l’estensione della durata del sussidio di disoccupazione DIS-COLL e l’estensione dello stesso ad altre tipologie contrattuali non iscritte alla Gestione Separata (borsisti di ricerca, docenti a contratto etc.); infine, si chiede di attivare forme attive di sostegno al reddito per quei dottorandi senza borsa che non hanno altre forme di retribuzione. 

Ci riteniamo soddisfatti della decisione di Sapienza che si è dimostrata sensibile riguardo un tema cruciale per il sistema universitario nazionale e ci auguriamo che la proposta possa trovare consenso negli altri atenei, diventando quindi uno stimolo affinché il MUR intervenga accogliendo e promuovendo le azioni necessarie.

Crediamo inoltre che l’ateneo debba farsi garante per appianare i disagi che si potrebbero riscontrare nella fase faticosa che affronteremo. Sarà necessario coordinare e uniformare le modalità di accesso alle strutture e ai servizi, a partire da quelli essenziali per la ricerca, evitando differenziazioni tra i dipartimenti che potrebbero generare discriminazioni.

Nelle prossime settimane, dopo aver raccolto le richieste dei colleghi che ci stanno arrivando, faremo arrivare negli organi centrali di ateneo una serie di proposte, in particolare relative alla tutela dell’utilizzo dei fondi del 10%, così che nessuno rimanga indietro e sia discriminato in questo contesto di estrema difficoltà per tutti.

FLC CGIL Sapienza 

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