Si è svolto in data 16 novembre presso la Regione Lazio l’incontro tra le O.O.S.S. regionali del Comparto Scuola e l’Assessore alla Scuola, Formazione e Lavoro Schiboni sul piano di dimensionamento.

In apertura l’Assessore Schiboni ha messo in evidenza il percorso tramite il quale La Regione intende dare gambe alla cornice definita dalle Linee Guida e ha messo l’accento sull’importanza di un’indagine orografica dei territori al fine di ponderare le scelte di riduzione delle dirigenze. Ha in conclusione informato le parti della comunicazione da parte del Ministero del numero pari a 53 istituzioni scolastiche da dimensionare in tre anni e della scelta di effettuare un primo dimensionamento su IC e C.D. nel 2024-25 pari a 14 unità suddivise nelle province del Lazio.

Le O.O.S.S. regionali di Comparto Scuola hanno replicato unitariamente sottolineando la loro netta contrarietà a qualsiasi ipotesi di dimensionamento in un momento in cui le istituzioni scolastiche della regione vivono i fenomeni di dispersione in un quadro di difficoltà strutturali, di diritto allo studio sempre meno incentrato sulle pari opportunità e sempre più impregnato di diseguaglianze territoriali.

Le O.O.S.S. hanno espresso il disappunto in ragione del fatto che le osservazioni in merito al coinvolgimento delle comunità educanti nelle scelte e soprattutto l’assenza di criteri nelle Linee Guida nei numeri ipotizzati e già imputati per singola provincia non abbiano trovato riscontro e accoglimento.

La FLC CGIL Roma Lazio ha posto inoltre l’accento sull’importanza dell’incontro di ieri con Roma Capitale in cui è emersa la volontà al momento di non procedere ad alcuna proposta sulle Linee Guida. Il pieno coinvolgimento nelle scelte di studenti, famigli e organi collegiali deve essere subito attivato anche alla luce di recenti pronunciamenti di due consigli di istituto nei distretti 10 e 11 di Roma.

Emerge un governo del processo lento e senza una prospettiva di rimodulazione degli obiettivi imposti dal MIM ma di mera attuazione del percorso.

La FLC CGIL Roma Lazio pur comprendendo le difficoltà dovuta alla comunicazione tardiva alla Regione Lazio da parte del MIM sul piano complessivo, giudica negativamente sia la programmazione di numeri privi di criteri sostanziali in un momento in cui le scuole stanno programmando gli open day e la presentazione alle famiglie dei piani delle offerte formative prima dell’avvio delle iscrizioni in totale incertezza, sia il blocco dell’attivazione di nuovi indirizzi sulla secondaria, che sarà oggetto di confronto sul dimensionamento a partire da gennaio 2024 per l’anno 2025-26.

In conclusione, in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale il prossimo 21 novembre sul rimando del Consiglio di Stato stante il pronunciamento del Tar Campania, la FLC CGIL Roma Lazio continua la propria battaglia nei territori dal basso con l’obiettivo di bloccare l’ennesimo processo di tagli alla scuola pubblica e al suo funzionamento.