Care iscritte e cari iscritti, care e cari simpatizzanti

anche quest’anno vorrei rivolgere a tutte e tutti voi, a nome mio e di tutta la FLC CGIL Roma e Lazio, i più sentiti auguri di buone feste.
Nel farlo, colgo l’occasione per riflettere sui principali avvenimenti dell’anno che sta per terminare.

Il 2023 è stato denso di novità, nel bene e nel male. 

È stato, per noi, l’anno del consolidamento della crescita degli iscritti alla FLC CGIL, un risultato frutto del lavoro di tante e tanti attivisti nella nostra regione, delle RSU ed RSA che, ogni giorno, con impegno e dedizione offrono le loro conoscenze, competenze al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori del Comparto Istruzione e Ricerca.
È stato l’anno della ripresa intensa della mobilitazione, molte sono state le occasioni in cui la nostra Organizzazione è scesa in piazza per rivendicare diritti e salario, tutele e principi Costituzionali.

La mobilitazione di Firenze a difesa della scuola antifascista a febbraio, il grande corteo di Roma a difesa della sanità pubblica e il diritto ad essere curati gratuitamente senza liste di attesa chilometriche, le manifestazioni confederali assieme alle altre categorie spinte da un ciclo di assemblee a tappeto nei posti di lavoro per chiedere risposte in Legge di Bilancio, la mobilitazione oceanica contro l’autonomia differenziata e la Costituzione nostra “Via Maestra”, lo Sciopero Generale. E tantissime iniziative di settore nelle scuole, università, enti di ricerca, accademie e conservatori, scuole e università non statali, non ultimo il dimensionamento scolastico che ha visto la nostra netta opposizione e che ha portato ad un considerevole riduzione dell’impatto sugli accorpamenti stante gli intenti della Regione e del Governo.                                                                             

Il 2023, poi, è stato l’anno del primo giro di boa del nuovo Governo di destra che da un lato prosegue le medesime politiche classiste che abbiamo avversato negli anni precedenti, nonostante proclami che a parole vanno in altra direzione, dall’altro imprime un cambio di passo preoccupante rispetto alla verticalizzazione dei processi decisionali che hanno un impatto sui beni pubblici e sulla democrazia: il premierato, l’autonomia regionale differenziata, il Ponte sullo Stretto, politiche a favore delle imprese e delle major dei profitti, una cultura negazionista sulla crisi climatica e una repressione del dissenso che guarda a revival di semi regime.  

Il 2023 del prosieguo della guerra che la Federazione russa ha voluto scatenare contro l’Ucraina, aggiunge l’insorgere di un nuovo feroce conflitto nella striscia di Gaza, a seguito dell’attacco terroristico di Hamas lo scorso ottobre cui è seguita la reazione del Governo israeliano che da settimane bombarda il popolo palestinese in maniera vergognosa e indiscriminata, creando un vera e propria emergenza umanitaria con decine di migliaia di vittime tra la popolazione inerme. 

La guerra la vincono i potenti e la perdono i poveri e gli emarginati. Compito nostro è incarnare lo spirito pacifista attraverso l’Istruzione e la Conoscenza, bene essenziale e veicolo di partecipazione e solidarietà, contrasto vivo alla cultura del conflitto come mezzo regolatore delle controversie tra popoli e persone. 

Gli effetti dei mille conflitti presenti nel mondo minano l’economia a tal punto da erodere ulteriormente i nostri già bassi salari. 

La crisi dei prezzi dovuta al caro energia e l’inflazione galoppante, l’affossamento del salario minimo da parte della maggioranza in Parlamento, non fa che rafforzare le ragioni del sindacato e della contrattazione a tutti i livelli. 

Il 2023 è anche l’anno della sottoscrizione dell’Ipotesi di CCNL Istruzione e Ricerca 2019-21, importante passo verso il recupero della perdita del potere di acquisto dei salari nonché base fondamentale per riallineare la decorrenza dei rinnovi contrattuali al ritardo cronico che da qualche anno i vari governi hanno perpetuato. 

Per tali ragioni siamo contrari all’anticipo una tantum della indennità di vacanza contrattuale del rinnovo CCNL Istruzione e Ricerca 2021-24, rivendicando l’apertura qui ed ora della nuova Piattaforma sia normativa che economica adeguata alle sfide del nostro tempo. 

Il 2024 deve essere l’anno del riscatto, della centralità del lavoro e della democrazia fondata su saperi e conoscenza. 

Noi saremo sempre in prima linea per la costruzione di un mondo più giusto, Italo Calvino in uno dei suoi romanzi scrisse “Non ci sono altri giorni che questi nostri giorni. Che mi sia dato di non sprecarli, di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere”. 

Con questa consapevolezza vorrei rivolgervi un augurio speciale per serene festività, pronti a ripartire.  
Alessandro Tatarella,
Segretario generale FLC CGIL Roma e Lazio