Dopo mesi di silenzio sull’argomento, apprendiamo da agenzie di stampa della richiesta da parte di parlamentari della maggioranza di calendarizzare nuovamente il voto delle competenti Commissioni parlamentari sulla nomina del professor Gian Carlo Blangiardo a presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, proposta dal governo già lo scorso febbraio.
Riteniamo di porre alla vostra attenzione alcuni elementi di riflessione, prima di avallare una decisione del genere.
Il professor Blangiardo ha 74 anni ed è in pensione dal 2019 e grazie a una norma ad hoc del governo approvata con la fiducia potrebbe essere retribuito per l’incarico di presidente dell’Istat.
Ad avviso delle scriventi, la nomina di Blangiardo alla guida dell’Istat, soprattutto se compiuta con le modalità che la maggioranza di Governo ha sinora dimostrato di volere perseguire, risulterebbe inopportuna oltre che di dubbia legittimità.
Innanzitutto, occorre considerare che la normativa vigente richiede che il Presidente dell’Istat debba essere scelto tra professori ordinari in servizio.
Inoltre, la normativa europea (Articolo 5 Bis comma 4 del regolamento CE 223 del 2009), allo scopo di garantire l’attuazione dei principi di indipendenza professionale e di imparzialità nella produzione delle statistiche ufficiali, prescrive espressamente agli Stati membri l’obbligo di “garantire che le procedure di selezione e nomina degli organi di vertice degli Istituti nazionali di statistica siano trasparenti e basate solo su criteri professionali”.
Per dare attuazione a queste prescrizioni e alle raccomandazioni internazionali sul tema, nel 2014 e nel 2018 la nomina del Presidente dell’Istat è stata preceduta dallo svolgimento di call finalizzate a selezionare in modo trasparente i candidati in possesso dei requisiti professionali e di competenza necessari per ricoprire un ruolo così delicato e rilevante anche sul piano internazionale.
Il Ministro della Funzione Pubblica onorevole Zangrillo, contraddicendo questi precedenti non ha invece sinora attivato nessuna call pubblica.
Al riguardo si tenga presente che il rilevante lasso di tempo intercorso dalla cessazione del professor Blangiardo dalla carica di Presidente dell’Istat (ben 6 mesi!) rende oggettivamente impossibile configurare la sua eventuale nuova nomina come un semplice rinnovo dell’incarico già scaduto.
Oltre a questi elementi di natura tecnica vogliamo qui evidenziare elementi che ci portano a ritenere la figura del Prof Blangiardo divisiva rendendolo un candidato di Bandiera e non quella figura istituzionale riconosciuta come indipendente che non si adatta alla figura autorevole e super partes come deve essere quella del presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica: in questi mesi Blangiardo non ha smesso di esercitare attività pubblicistica e politica sul fronte del conservatorismo, da ultimo invitato come relatore alle “Tavole di Assisi” del
9 e 10 settembre, “grande evento del mondo conservatore e identitario italiano”.
Confidando in una scelta ponderata, ricordando l’importanza della figura del presidente dell’Ente che certifica i conti nazionali e i numeri della statistica ufficiale, porgiamo cordiali saluti.


Lorenzo Cassata – FLC CGIL
Fabrizio Monteleone – UIL Scuola RUA
Fabio Agrimi – SNALS CONFSAL Ricerca