L’Università di Cassino licenzia 18 lettori di madrelingua adducendo motivi economici determinati
dal decremento delle assegnazioni ministeriali. La “grave crisi finanziaria in cui versa l’Ateneo” ribadita
in più occasioni dagli organi di governo dell’Ateneo non trova riscontro sia nel piano triennale 2012-
2014 di programmazione del reclutamento di personale che prevede l’aumento di tutte le figure presenti
nell’Ateneo compresa la dirigenza sia nell’ampliamento degli impianti sportivi del Campus Folcara che nei
prossimi giorni saranno inaugurati alla presenza del Ministro Gnudi. Tra l’altro il 20 giugno scorso il rettore
dichiarava alla stampa che “le buone condizioni delle casse dell’Ateneo ci consentono, in questo momento
non facile, di ripartire con le assunzioni….” .
Le scriventi OO.SS. accolgono con favore le nuove assunzioni o l’ampliamento della struttura e delle
attività dell’Ateneo ma ribadiscono che ciò non può avvenire con l’azzeramento di un’intera categoria, i
lettori di madrelingua, il cui ruolo è fondamentale e complementare a quello del docente universitario, due
figure che non sono simili ma si sommano, si completano e concorrono ad una migliore qualità dell’offerta
formativa.
In tutti i tavoli di confronto fin qui attivati il rettore ha affermato che L’Ateneo pianificherà
l’insegnamento delle lingue ricorrendo ad una piattaforma informatica multimediale “e-learning” e
ad esoneri dietro presentazione di certificazione linguistica e che gli studenti avranno la possibilità di
partecipare ai progetti Erasmus.
L’Università di Cassino ha deciso di abdicare al proprio compito istituzionale e di demandare ad
esterni il proprio ruolo di garante dell’offerta formativa, rinunciando alla propria funzione di controllo
delle competenze, con un aggravio di spese per gli studenti? Non sa il rettore che le nuove tecnologie sono
applicabili, non in alternativa ma in modo complementare rispetto all’insegnamento linguistico frontale e
non possono certo sostituire la figura del lettore?
Non si può accettare tutto questo, i nostri studenti che vivono in un territorio in cui la crisi
economica sta determinando effetti devastanti, saranno privati di una offerta formativa che prevede la
presenza dei lettori di madrelingua ed avere quindi meno opportunità di crescita culturale e personale.
Gli studenti della nostra provincia devono avere le stesse opportunità dei loro coetanei che
frequentano le altre università italiane dove è prevista la presenza in tutte le facoltà delle figure professionali
che a Cassino si stanno azzerando.
Le Segreterie Provinciali della FLc CGIL e della Fed. CISL-Università ribadiscono la loro
netta contrarietà alla procedura di licenziamento, si impegnano a continuare la loro battaglia in tutte
le sedi opportune, invitano tutti i cittadini, gli studenti, le famiglie, i lavoratori, a mobilitarsi in difesa
dell’Università pubblica, perché il DIRITTO COSTITUZIONALE ALLO STUDIO sia garantito a
tutte e a tutti fino ai gradi più elevati.

Primo appuntamento:

giovedì 11 ottobre 2011 ore 15-17,30
piazzale antistante il Campus Folcara dell’Università di Cassino