Dopo una giornata intensa di confronto e mobilitazione che ha visto la partecipazione di oltre mille persone presso l’Università Roma3, accompagnata da una conferenza stampa alla Camera dei Deputati e da una lettera formale indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la FLC CGIL insieme a numerose associazioni del mondo educativo e culturale torna a farsi sentire.
L’obiettivo è chiaro: rigettare le nuove Indicazioni Nazionali così come presentate dal Ministero e chiedere un processo di riscrittura che sia realmente partecipato e condiviso da chi vive quotidianamente la scuola e l’educazione.
Una scuola democratica non può essere ideologica
Fin dalla prima presentazione ufficiale del documento ministeriale, sindacati e associazioni hanno lanciato l’allarme: la revisione proposta rappresenta, secondo loro, un ritorno a un’impostazione scolastica unidirezionale e identitaria, lontana dai valori di pluralismo e democrazia che dovrebbero ispirare l’istruzione pubblica.
La scuola italiana, sottolineano, non deve mai diventare strumento di propaganda politica. Al contrario, va difesa come spazio di confronto aperto, di crescita collettiva e di responsabilità condivisa, in linea con i principi costituzionali.
Due lettere, un messaggio: la scuola è di tutti
Proprio per rafforzare questa posizione, FLC CGIL e le associazioni coinvolte hanno redatto due lettere aperte, rivolte rispettivamente a docenti ed educatori da un lato e ai genitori dall’altro. Questi due gruppi rappresentano le colonne portanti della comunità educante, ed è a loro che viene chiesto di attivarsi.
Nelle lettere si evidenziano i rischi delle nuove Indicazioni, che propongono un modello scolastico che non include i più vulnerabili, non combatte le disuguaglianze e finisce per approfondirle, tradendo la missione educativa sancita dalla Costituzione.
Partecipazione attiva e mobilitazione nei territori
Ai genitori e agli insegnanti si chiede di costruire reti locali, di valorizzare gli organi collegiali come strumenti di partecipazione attiva e di far circolare il documento del Tavolo interassociativo “Per una scuola democratica e costituzionale”.
Inoltre, viene proposta una mobilitazione più ampia: inviare nuovamente la lettera al Presidente Mattarella, ma soprattutto partecipare attivamente alle iniziative sul territorio, con l’obiettivo di dare vita a una manifestazione nazionale prevista per il prossimo autunno.