Percorsi INDIRE: segnalati problemi su orari e piattaforma. La FLC CGIL chiede un intervento urgente

INDIRE: grande partecipazione allo sciopero del 28 marzo

L’avvio dei percorsi formativi per i “triennalisti”, previsti dal DL 71/2024 e regolati dal DM 75/2025, sta sollevando numerose perplessità. Le criticità riscontrate riguardano sia l’organizzazione delle lezioni sia i problemi tecnici della piattaforma INDIRE.

Fin dalla prima giornata di attività, infatti, sono emersi gravi disservizi: difficoltà di accesso, connessioni instabili e perfino l’assenza di alcuni docenti incaricati della formazione. A questi problemi si aggiunge una gestione degli orari fortemente penalizzante per i partecipanti.

Orari insostenibili: fino a 10 ore di lezione al giorno

Uno degli aspetti più contestati è la struttura del calendario delle lezioni, che prevede sessioni da dieci ore per ben quattro giorni a settimana, spesso con un’unica pausa di un’ora. Un’organizzazione simile solleva seri dubbi sulla qualità dell’apprendimento, mettendo a rischio la salute psico-fisica dei corsisti.

Prolungata esposizione ai dispositivi, stress e scarsa efficacia didattica sono solo alcune delle conseguenze di questo approccio. La FLC CGIL ha espresso forte preoccupazione, sottolineando l’urgenza di rivedere la programmazione per garantire una formazione realmente utile e sostenibile.

Rischi crescenti con l’avvio dell’anno scolastico

La situazione rischia di peggiorare ulteriormente con l’inizio delle attività scolastiche 2025/26, quando molti corsisti riceveranno incarichi di supplenza. In questo scenario sarà quasi impossibile conciliare le lezioni del corso con l’insegnamento in aula, con evidenti ripercussioni sia per i docenti sia per le scuole, chiamate a riorganizzare turni e orari.

A rendere tutto più incomprensibile è il fatto che la normativa prevede un tempo minimo di quattro mesi per il completamento dei percorsi, ma nessun limite massimo, se non la scadenza fissata per il 31 dicembre 2025.

La richiesta della FLC CGIL: serve una ricalendarizzazione immediata

Alla luce delle criticità emerse, la FLC CGIL ha formalmente chiesto l’intervento dei Ministeri dell’Istruzione e dell’Università, in particolare verso gli atenei coinvolti nella realizzazione dei percorsi formativi. L’obiettivo è ripensare i calendari delle attività, distribuendo le ore in modo più equilibrato e rispettoso dei tempi di apprendimento e delle esigenze lavorative dei docenti.

Garantire qualità e sostenibilità non è solo un diritto dei partecipanti, ma un dovere delle istituzioni coinvolte nella formazione iniziale degli insegnanti di sostegno.

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