In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne, la FLC CGIL ha indetto uno sciopero nazionale per l’intera giornata di sabato 8 marzo 2025. La mobilitazione riguarda tutto il personale del comparto istruzione e ricerca, includendo scuola, università, AFAM, formazione professionale e istituti non statali.
Perché si sciopera?
L’iniziativa nasce come risposta alla crescente diffusione di una cultura maschilista, misogina e patriarcale, che si manifesta in episodi sempre più frequenti di violenza e discriminazione contro le donne. La FLC CGIL vuole riaffermare il diritto all’autodeterminazione e alla parità di genere, principi fondamentali ancora troppo spesso disattesi.
L’Italia, purtroppo, continua a registrare dati preoccupanti sul fronte dell’ineguaglianza economica: il nostro Paese è tra i primi al mondo per gender pay gap e per l’alta incidenza di lavoro precario e sottopagato. A questo si aggiunge il peso del lavoro di cura, che continua a gravare in modo sproporzionato sulle donne.
Uno sciopero che va oltre l’8 marzo
Per la FLC CGIL, lo sciopero non è solo una protesta simbolica, ma un atto di lotta concreto. L’impegno per la giustizia e la parità di genere non si esaurisce in una sola giornata, ma deve tradursi in azioni quotidiane nei luoghi di lavoro e nella società. L’obiettivo è quello di costruire, insieme a tutte le donne e gli uomini che credono nel cambiamento, un futuro di diritti, equità e giustizia sociale.