Ad oggi, nessuna delle risorse previste per la valorizzazione professionale del personale Tecnico e Amministrativo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), stanziate con le leggi di bilancio 2022 e 2024, è stata effettivamente distribuita.
Il contesto normativo e le interpretazioni
Recentemente, alcune organizzazioni sindacali hanno diffuso comunicazioni riguardanti l’art. 4, comma 7 del Decreto Legge 25/2025 relativo al reclutamento e alla funzionalità delle pubbliche amministrazioni. Queste informazioni hanno generato aspettative infondate sull’impiego delle risorse stanziate per i passaggi economici e di livello del personale T&A, facendo riferimento ai 35,32 milioni di euro annui (di cui 20,8 destinati al personale tecnico e amministrativo) previsti dalla legge di bilancio 2024 per gli Enti di Ricerca non vigilati dal MUR.
Per gli Enti vigilati dal MUR, come il CNR, i fondi per la valorizzazione del personale erano già stati stabiliti con la legge di bilancio 2022. In particolare:
- 40 milioni di euro erano destinati ai Ricercatori e Tecnologi per il passaggio dal III al II livello.
- Di questi, 10 milioni di euro sono stati impiegati per lo scorrimento delle graduatorie del Bando ex art. 15 del 2020.
- I restanti 30 milioni sono stati utilizzati per i nuovi bandi ex art. 15, pubblicati nel 2023.
- 20 milioni di euro erano invece destinati ai Tecnici e Amministrativi, subordinando l’erogazione alla partecipazione a specifici progetti di ricerca.
Tuttavia, tali fondi non sono ancora stati distribuiti e rimangono nelle casse del CNR.
Cosa prevede realmente il Decreto Legge PA 25/2025?
Un’analisi approfondita del testo normativo conferma che il decreto consente di utilizzare le risorse della legge di bilancio 2024 esclusivamente per lo scorrimento delle graduatorie del personale R&T degli Enti non vigilati dal MUR.
Per il personale T&A, invece, non viene definita alcuna modalità di utilizzo delle risorse, lasciando in vigore la previsione che lega i fondi alla realizzazione di “appositi progetti”. Tale condizione, però, risulta di difficile applicazione, come più volte evidenziato dalla FLC CGIL.
Le richieste della FLC CGIL
Per superare l’impasse e garantire una gestione equa delle risorse, la FLC CGIL ha avanzato precise proposte, sottoposte alle forze politiche attraverso specifici emendamenti. Le richieste principali includono:
- Per il personale T&A: impiegare una parte consistente dei fondi della legge di bilancio 2022 per aumentare lo stipendio base e destinare il resto a procedure di progressione professionale ed economica, tramite nuovi bandi o utilizzando le selezioni già effettuate.
- Per Ricercatori e Tecnologi: estendere l’uso delle graduatorie per i passaggi di livello fino al 2026, richiedendo ulteriori risorse per la valorizzazione e una maggiore flessibilità nella determinazione dell’Indennità per Oneri Specifici.
Conclusione
La posizione della FLC CGIL è chiara: il personale del CNR deve ricevere informazioni precise e trasparenti. L’obiettivo rimane quello di garantire l’erogazione immediata delle risorse già stanziate per la valorizzazione professionale del personale T&A e di trovare ulteriori fondi per rafforzare le iniziative già avviate per il personale R&T. La battaglia sindacale prosegue per ottenere risultati concreti e immediati.